Licciana Nardi : informazioni turistiche
Licciana Nardi si trova in una posizione geografica strategica e suggestiva, posta entro la profonda gola scavata dal fiume, in cui si racchiude la storia dei tanti piccoli borghi che, riunificati nel corso degli anni, hanno portato alla creazione di un unico comune. Essa è nota per i castelli ed i borghi caratteristici, la sua bella chiesa e l'antico castello. E' ubicata nella valle solcata dal Taverone, nella parte di Lunigiana, tra il crinale appenninico e il territorio di Podenzana, che la separa dalla Liguria. Licciana Nardi si trova nella valle del torrente Taverone in Lunigiana.
Il territorio di questa valle attraversata da vie di comunicazione tra la toscana e l'emilia ha visto nella storia l'edificazione di molti piccoli borghi e castelli, che nel corso degli anni si sono riunificati arrivando alla creazione di un unico comune. Il territorio comunale si estende per una superficie di 55,96 kmq, ed il paesaggio collinare di Licciana è circondato dal verde dei vigneti e degli ulivi.
Centro di origine medievale, con una economia che affianca ai tradizionali settori dell'agricoltura e dell'allevamento uno sviluppo industriale e commerciale. La popolazione liccianese, caratterizzata da un indice di vecchiaia chiaramente al di sopra della media, è distribuita in numerose località, quali: Amola, Apella, Bastia, Cisigliana, Costamala, Masero, Ponterotto, Monti, Panicale, Paretola, Pontebosio, Ponte Taverone, Ripola, Taponecco, Tavernelle, Terrarossa, Varano, Villa di Panicale. Nel territorio comunale sono presenti inoltre il castello di Terrarossa, l’antica Rubra degli itinerari medioevali, il castello di Monti, la pieve di Venelia, il castello di Pontebosio, il castello di Bastia, il borgo di Panicale con il palazzo dei Medici, l’Apella con la casa dei Nardi e il borgo di Tavernelle con le sue antiche botteghe di mercanti. Il centro abitato, che, a partire dagli anni'70, ha subito una forte espansione edilizia, da un originario nucleo tipicamente montano si è ormai esteso fino a valle.
Al centro della piazza principale si trova l'urna di Anacarsi Nardi, eroe del Risorgimento, morto a Vallone di Rovito (provincia di Cosenza), con i fratelli, il 25 luglio 1844. Il monumento, opera dello scultore spezzino Angelo Del Santo fu inaugurato il 25 luglio 1919. Nel 1933, a Licciana, venne aggiunto il "cognome" Nardi. Nel 1998, l'Amministrazione Comunale ha completato il restauro del palazzo "Ferrari", adibendolo a sede dell'’Ufficio Tecnico e Ufficio Cultura. Dal centro di Licciana ha inizio la strada per Bastia, verso Fivizzana, che raggiunge il possente castello di Bastia.
La costruzione della fortezza risale al 1300 ca. per le forme della parte più antica del monumento, costituita dal maschio centrale e dalle 4 torri rotonde agli angoli.
Storia
In origine si chiamava solo Licciana; ha raggiunto il secondo nome solo dal 1933, in memoria di Anacarsi Nardi, martire del Risorgimento, morto insieme ai Fratelli Bandiera. Il suo nome insolito prende origine, per la prima parte, dal toponimo lizana, di lontane origini romane, attribuito a "Lizana vel Sancte Valeriani", nome della primitiva chiesa del paese, citata in atti del 1255. Nel 1076 cadde in mano estense e per un secolo fu della famiglia Maregnana, finché nel 1265 divenne feudo dei Malaspina e dei Marchesi di Virgolette.
Divenne quindi una famosa fortezza, contesa da diversi capitani di ventura (Filippo Maria Visconti, Francesco Sforza). Risalente al XII secolo, il borgo si sviluppò nel fondovalle con funzioni di sbarramento militare, trovandosi lungo la strada che porta a Linari e al Lagastrello. Al suo interno, incontriamo il castello, trasformato nei secoli XV e XVI in palazzo fortificato e residenza, collegato alla chiesa adiacente da un passaggio sopraelevato.
L'antico sistema di fortificazioni comprendeva anche la rocca e un giro di mura bastionate con torri, in parte superstiti, e una fortezza sulla sponda opposta del Taverone, Castel del Piano, oggi ridotto a un rudere. Licciana, insieme al castello di Panicate, fu assegnata, nel 1275, al marchese Francesco d'Olivola, e da questi data in pegno ai marchesi di Villafranca. Nel 1355 la città, per privilegio imperiale, appare in un'unica signoria del marchesato di Villafranca.
Nel 1416, in seguito alla uccisione di Odorico Biassa, provicario genovese della Spezia, Licciana e Panicale furono presi e smantellati per ordine della Repubblica di Genova. Liberata da questa prima occupazione genovese, Licciana appare tra i castelli appartenenti al marchese Fioramonte di Virgolettta, occupati con le armi da Galeotto e Lodovico Campo Fregoso nel 1449. Licciana, dopo diversi tentativi di insurrezione contro i Campo-Fregoso, nel 1456 fu unita alle proprietà di Lionello d’Este, e poi restituta a Fioramonte.
Nel 1500, costituitosi per divisione da Villafranca, il marchesato di Monti, sotto Giovanni Spinetta, Licciana e Panicale ne fecero parte e,alla morte di questi, nel 1535, i detti castelli furono eretti a feudo separato sotto Jacopo I, il quale trasformò l'antica rocca in residenza signorile; le tracce di questo restauro sono visibili nel lato prospiciente la chiesa parrocchiale. Nel 1797, con l'invasione francese, il feudo venne soppresso.
Nel 1797 entrò a far parte della Repubblica Cisalpina fino al 1815, anno in cui passò agli Estensi. Tra i monumenti di maggiore interesse, nella frazione di Bastia e Monti due castelli, rispettivamente del XV e XIII secolo, appaiono ancora splendidamente conservati, soprattutto quello di Monti, oggetto di più recenti restauri, e ricordano la potenza dei marchesi Malaspina, cui va attribuito anche il palazzo seicentesco di Terrarossa. Sull'antica rocca, invece, fu costruito un palazzo di cui ancora si può ammirare la facciata rinascimentale. L'economia e l'assetto sociale di questo centro si sono evoluti parallelamente, passando da un modello agricolo ad uno agro-industriale.
.
.
.
.
.
.