La pieve di Santa Maria Assunta a Crespiano aveva in origine un impianto romanico, trasformato nei secoli a causa di successive restaurazioni e cambiamenti. La prima data certa è il 1078, anno di costruzione del campanile e di una ristrutturazione della pieve, secondo una pietra arenaria trovata vicino alla torre e oggi collocata all’interno della chiesa. La pieve poi venne ricordata per la prima volta in una bolla di Papa Eugenio III del 1143.
Curiosamente, la parte superiore della pieve era a terrazzo e nel XIX secolo un frassino aveva messo radici sul tetto, provocando infiltrazioni d’acqua. Abbattuto l’albero, il tetto fu ricoperto a tegole. Le numerose modificazioni subite dalla pieve riguardarono il soffitto, originariamente a capriate, oggi a volte a crociera, che richiesero l'innalzamento dei muri laterali e un consolidamento portato a termine con contrafforti esterni. Alla facciata invece vennero aggiunti due pilastri in rilievo e una cornice sormontata da un frontone. Un restauro successivo, nel XIX secolo, causò ulteriori alterazioni nella facciata con l'abrasione degli aggetti paleo-romanici, e nell'interno, dove furono gravemente danneggiati i capitelli preromanici.
All’interno si trovano un fonte battesimale ad immersione del X secolo, una lapide funeraria di marmo bianco con scultura, di una figura di sacerdote, un altare sopra cui spicca una croce scolpita in marmo ed ai suoi piedi due piccole statue di bella fattura
Tratto da : Terre di Lunigiana